martedì 8 maggio 2007

Riccioli qua, riccioli la...


Cari i miei Lambs,

benvenuti alla terza puntata di Take A Look!, questo spazio gentilmente concessomi dedicato al look “particolare” (non ho trovato altri aggettivi adatti) della nostra amata Mariah…

Primo: mi scuso con tutti (addetti ai lavori e pubblico leggente) per il ritardo, farò in modo che non accada più, giurin-giurella!

Secondo: veniamo al dunque…preso da non so quale raptus (forse è la primavera che mi rende più sereno) ho avuto il coraggio di tornare indietro agli anni 1991 e 1993 per scegliere le nuove mise da analizzare e…con grande stupore (ripeto: sarà la primavera) NON mi sono imbattuto nell’agonia che mi aspettavo, a tal punto che oggi non sarò così “spietato” (esagerato…) come la altre volte! Niente mazzate dunque (è proprio primavera)…

Allora, partiamo dal primo look: si torna al 1993, anno dell’uscita di Music Box, l’album più venduto di sempre di Mariah che ha sfornato hit del calibro di Hero (forse IL Classico per eccellenza di Mimi) e l’intramontabile Without You. Mimi si trova al 35th Annual Grammy Awards after party e per l’occasione ha deciso di puntare su un look total red. Premetto che questo non è certamente il più brutto look sfoggiato dalla Nostra (La quale è capace di mooooooolto ma moooooooooooooolto peggio, purtroppo!) eppure ci sono molte cosette che non tornano.

Partiamo dall’abito, il componente principale…elegante, per carità, e il rosso le sta pure bene, eppure non valorizza al meglio Mariah: notiamo infatti come la lunghezza (arriva un po’ sopra le caviglie), il tessuto semi-rigido e il taglio secco geometrico non rendono giustizia alla perfetta forma che poteva vantare Mimi in quel tempo, facendola sembrare al contrario più tondetta; non a caso il seno è la parte che meglio viene esaltata.

Nota di merito per le triple spalline incrociate: donano un tocco di ricercatezza alla semplicità del vestito.

Ma ecco un altro punto critico: la borsetta. Come dire? O-S-C-E-N-A (dicevo?niente mazzate?ah già…)…quel povero pennacchio conferisce alla suddetta un’ allure vagamente orientale (vedi Aladdin) che col resto c’azzecca tanto quanto i famosi cavoli a merenda; per fortuna che almeno è abbinata al vestito.

Direi azzeccati gli altri accessori, cioè orecchini, anello e braccialetto di diamanti (non troppo invadenti, danno sempre quel famoso tocco di eleganza in più), le calze appena scure e i sandali (a quanto mi pare di capire) che completano la trasformazione in Cappuccetto Rosso.

Infine i capelli: sicuramente bocciati…non tanto per il colore, non tanto per i boccoli (anche se…), quanto per l’essere appena raccolti sopra la testa, conferendole una forma piuttosto a pera…e poi quella frangettina…suvvia!

Si insomma, le valutazioni su questo look sono varie e contrastanti e per questo non me la sento di bocciarlo senza attenuanti: direi una bella C + .

Ma passiamo alla seconda mise: un concentrato di pura classe, raffinatezza e sensualità…devo aggiungere altro?

Per onor di cronaca siamo nel 1991, agli American Music Awards…Mariah ha solo 21 anni ma già ha reso noto al mondo il suo immenso talento vocal-interpretativo, e qui la vediamo sfoggiare uno dei suoi colpi migliori (tra i tanti).

Da dove partire ad analizzar cotanta perfezione?

Seguiamo la logica precedente e partiamo dal componente principale; il mini-abito è semplicemente delizioso: nero (il colore elegante per antonomasia), fascia il magrissimo corpo della giovane Mimi senza però risultare troppo “costretto”. La parte superiore lascia scoperti collo e spalle e contemporaneamente bilancia la corta parte inferiore coprendo le braccia. Da sottolineare il tulle che avvolge le braccia effetto nude-look fino a quasi metà mani, una vera perla.

Contribuiscono a rendere l’opera divina rispettivamente i collant appena scuri, gli orecchini importanti che donano luminosità al total black, la scelta vincente di non portare nessuna collana e braccialetti vari (che avrebbero solamente appesantito il completo) e soprattutto la splendida pochette minimal e dannatamente chic.

Infine i capelli: anche questi perfetti, lasciati totalmente liberi e selvaggi in modo da contrapporsi idealmente alla seriosità dello stile adottato qui da Mariah, donando dinamicità.

Penso che mille parole non riuscirebbero a rendere cotanto splendore (è banale a dirsi ma è così!)… voto: A+++++

Ebbene rieccoci nuovamente al tradizionale momento dei saluti: sperando di avervi donato come sempre un piccolo momento di piacere (spot Mùller docet…), arrivederci alla prossima miei cari fashion victims!